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Uomo, tecnologia e StartUp

La lezione dei grandi innovatori consiste nel distaccarsi radicalmente dal passato, di inseguire un salto e uno scatto rispetto all’esistente”: questo è il pensiero di Peter Thiel, geniale imprenditore americano della Silicon Valley, e riportato da Daniele Capezzone (rif. articolo a fondo pagina).

Dunque, non miglioramento – anche radicale – di qualcosa già esistente, ma invenzione di qualcosa che è radicalmente diverso, oggi non ancora pensato, un salto di prospettiva che può scaturire percorrendo strade non ancora percorse da altri, senza la paura dei rischi. “Il futuro non è solo l’insieme delle cose che non sono finora successe, ma è qualcosa di più: è ciò che introduce novità tali da indurci a guardare al passato in una luce assolutamente diversa rispetto a prima”.

E qui entrano in scena le StartUp perché realtà imprenditoriali nuove, aperte a cogliere le novità e ad agire di conseguenza. E dà il suo vademecum per i passi da fare:

  • crescere in modo progressivo
  • essere flessibili, non fissarsi su un solo prodotto
  • fare tesoro della competizione con i concorrenti, dai quali c’è sempre da imparare
  • focalizzarsi prima sul prodotto e poi sulla sua distribuzione
  • verificare che ciascuno abbia un compito definito, non sovrapposizioni e confusioni che portano a conflitti e gelosie
  • cercare di dominare un segmento di mercato preciso e, solo poi, cercare di espandersi in ambiti limitrofi (al riguardo, Amazon docet).

Nel rapporto tra uomo e tecnologia, tuttavia, ci sono pareri diversi.

L’autore dell’articolo citato afferma che l’uomo non deve temere di soccombere nel suo rapporto con la tecnologia. Infatti, anche se questa sembra rubare il lavoro all’uomo, sarà sempre necessario l’uomo per capire e fare una scelta razionale. Uomo e macchina dovranno sempre convivere se si vogliono conseguire traguardi rilevanti, in qualunque settore.

Questa considerazione fa da contraltare al contenuto di un altro articolo di Vivek Wadhwa (rif. articolo a fondo pagina). Vivek annota: Computer, sensori, intelligenza artificiale e genomica stanno rimodellando l’industria e la nostra stessa vita e si imporranno 6 principi:

  1. Ciò che può essere digitalizzato lo sarà”. Si è cominciato con parole e numeri, per passare via via ai media, video, musica strumenti medicali, processi industriali e sistemi di trasporto; si arriverà a digitalizzare tutto ciò che afferisce all’attività umana
  2. Il tuo lavoro ha buone possibilità di essere eliminato”, sostituito da robot. È vero che sorgeranno di conseguenza nuove attività e, in particolare, non saranno eliminate le attività in cui predomina la componente creativa.
  3. Non sarà necessario avere un lavoro”: l’evoluzione della tecnologia porta a semplificare l’attuale modo di vita (esempi: car sharing, app come Uber, ecc.)
  4. Il tuo futuro sarà nelle tue mani”: potremo eseguire da soli diagnosi, creare nuovi oggetti con le stampanti 3D
  5. L’abbondanza diventerà un problema”:perché le nuove tecnologie renderanno tutto meno costoso e più disponibile ma, nel contempo, ciò creerà altri problemi (obesità, diabete, ecc.)
  6. Uomo e macchina sempre meno distinguibili”: si pensi al caso Google Glass, degli occhiali che registrano quasi tutto, i neuroni sostituiti con retine al silicone impiantate, protesi personalizzate, esoscheletri guidati dal computer

Ma a quel punto, si interroga l’autore dell’articolo, cosa significherà “essere umano”? Fortunatamente, il sottotitolo dell’articolo che recita: ”Il domani resta nelle nostre mani”.

E ci piace concludere rileggendo la frase rassicurante di Peter Thiel: “l’uomo non deve temere di soccombere nel suo rapporto con la tecnologia”.

Buona lettura!

 

Da:”Italia Oggi” del 26 novembre 2016, estratto da pag. 13

Titolo originale: “L’innovazione è un vero tsunami” a firma: Daniele Capezzone.

Quanto sopra, in estrema sintesi, il contenuto del volume di Peter Thiel (“Zero to one. Notes on startups, or how to build the future” Edizioni Virgin Books), che allargherà il vostro orizzonte e vi entusiasmerà.

 

Da: “Il Sole 24 Ore” del 27 novembre 2016, estratto da pag. 11

Titolo originale: “Sei regole per un futuro umano”  a firma: Vivek Wadhwa

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