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Bilancio del Piano Impresa 4.0

Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica il bilancio del Piano Impresa 4.0 del 2017 e le misure per quello 2018.

In sintesi, i risultati del 2017:

  • Le imprese che hanno investito in R&D sono aumentate del 104% rispetto al 2016, dunque più che raddoppiate
  • Gli ordinativi interni dei beni 4.0 incentivati da super e iperammortamento e dalla Nuova Sabatini sono cresciuti dell’11%
  • Il Fondo di Garanzia per le Pmi ha garantito 17,5 mld di crediti aggiuntivi
  • I Contratti di Sviluppo hanno attivato 4 mld di investimenti creando o salvaguardando 58mila posti di lavoro
  • L’export è cresciuto dell’8%, più che in Francia e Germania.

Sul sito del Ministero per lo Sviluppo (link) sono riportati con maggior dettaglio i risultati del 2017 e le azioni per il 2018. Da questo documento riprendiamo i dati che seguono.

Parametro impatto della crisi recupero 2017
PIL (valori concatenati rif.2010) (%) -9,5 +4,3
Produzione industriale                (%) -26,1 +8,0
Occupazione                          (migliaia) -1.057 +953

 

                                                                   Finanza per la crescita
Area Obiettivo Risultati
ACE Aumentare la capitalizzazione delle imprese 302.700 società di capitali nel 2015 hanno utilizzato il credito di imposta per un totale di 18.9 Mld€ (ACE spettante)
Pmi innovative Sostenere la crescita delle aziende che innovano con incentivi e agevolazioni 728 Pmi innovative, con previsione in aumento
Piani individuali di risparmio Canalizzare il risparmio delle famiglie nel capitale delle Pmi Oltre 10 Mld€ nel primo anno; forte crescita scambio di azioni mercato AIM Italia; volumi: +530%
Patent Box Detassare il reddito derivante dall’uso di opere di ingegno, brevetti, marchi Oltre 435 accordi, di cui 431 nel 2017; 620 le società interessate
Quotazioni Incentivare l’accesso al mercato dei capitali da parte delle imprese Ca. 40 quotazioni in borsa nel 2017, attese >80 nel 2018; media giornal. 2017 scambio azioni: 2,5 Mld€
Minibond e crowdfunding Accrescere i canali di finanziamento alternativi alle imprese Ca. 850 Mld€ di finanziamenti nel 2017; (crowdfunding :41,4 Meuro:  minibond: 818 Mld€)

 

Strumenti per il finanziamento e la crescita delle aziende

  • PIR-Incentivare quotazioni e finanziare non quotate: veicolare le risorse raccolte con il PIR verso aziende che si stanno quotando e società non quotate
  • Strumenti finanziari alternativi:
    • Completare il rafforzamento dei canali alternativi al finanziamento bancario
    • Potenziare l’utilizzo di cartolarizzazioni sicure e trasparenti
    • Semplificare strumenti come il crowdfunding e il peer-to-peer lending
    • Sotenere lo sviluppo di strumenti alternativi (ad esempio, quelli offerti dal fintech).
  • Governance: iniziative tese ad accrescere:
    • Il grado di trasparenza della gestione delle imprese
    • Il miglioramento della qualità della governance e il cambiamento culturale (ad esempio, nuove competenze finanziarie, sviluppo delle relazioni con gli investitori).

Gli obiettivi 2017-2020 sono relativi a:

  • Investimenti innovativi : l’incremento riguarda investimenti privati (in particolare per le tecnologie I4.0), early stage, per un totale di 23,9 Mld€
  • Competenze: relative a manager specializzati su temi, studenti universitari e di Istituti Tecnici Superiori, dottorati di ricerca (sempre con focus su 4.0); Competence Center Nazionali
  • Infrastrutture abilitanti: aziende connesse a 30Mbps e 100Mbps, consorzi in ambito standard loT
  • Strumenti pubblici di supporto: riforma e rifinanziamento del Fondo di Garanzia (+1Mld), contratti di sviluppo con focus su I4.0(+1Mld), investimento su catene digitali di vendita, scambio salario-produttività.

Nel 2017 gli incentivi ritenuti molto o abbastanza rilevanti ai fini dei nuovi investimenti sono stati: SW, loT, Cloud, Cyber-security, robotica, formazione, reclutamento; per questo motivo gli stessi incentivi sono stati previsti anche per il 2018.

Circa l’impatto Super-Iperammortamento  e Nuova Sabatini, la variazione degli ordini interni del 2017 vs. il 2016 è stata:

  • +13% per macchinari e altri apparecchi
  • +7% per apparecchiature elettriche ed elettroniche
  • +10% per le restanti categorie.

Le prime due categorie citate hanno portato ad un forte incremento del fatturato 2017 vs. il 2016.

Nel 2017 vs. l’anno precedente, sono risultate in sensibile aumento (vedi grafici nel documento del governo) il fatturato interno per macchinari e altri apparecchi (meglio di Francia e Germania), nonché quello per apparecchiature elettriche ed elettroniche (allo stesso livello delle due nazioni prima citate); stesso risultato per l’esportazione di beni.

La spesa in R&D e Innovazione delle imprese, sempre nel 2017 vs. l’anno precedente, su 24.000 imprese è risultato: in diminuzione per 2.800 di esse, costante per 9.700 e in aumento per 11.300 (con un aumento medio del 10-15%).

Le imprese che nel 2017 hanno beneficiato del credito di imposta R&S&I sono più che raddoppiate rispetto all’anno precedente (+104%).

Gli investimenti early stage sono, dal 2015 al 2017, in costante aumento (da 94 a 141 Mld€, ma purtroppo ancora troppo lontani dai volumi dei principali paesi europei. Anche l’importo finanziato alle Pmi con supporto del Fondo di Garanzia, nello stesso periodo, è aumentato: dai 15 del 2015 a 17,5 Mld€ del 2017.

Quanto ai risultati occupazionali, da settembre 2011 a gennaio 2018 sono stati creati/salvaguardati ca. 58mila posti di lavoro.

Gli investimenti per il Piano banda ultra larga dovrebbero coprire il 100% delle unità abitative nel 2020 (oggi è al 42,7%).

È stato aperto un bando per centri di competenza ad alta specializzazione, al fine di creare una rete nazionale di Centri di eccellenza per il trasferimento tecnologico a supporto delle imprese italiane.

Più specificatamente per il 2018 si mira a:

  • Consolidare gli investimenti in innovazione:
    • Iper e superammortamento: per il periodo sino al 2028 è previsto un rifinanziamento pari a 7,8 Mld€; è prevista inoltre la proroga dei termini dell’iperammortamento con aliquota al 250% fino al 31 dicembre 2019 (previo ordine e acconto entro il 31.12.2018) e dei termini del super ammortamento con aliquota al 130% al 30 giugno 2019 (previo ordine e acconto entro il 31 dicembre 2018)
    • nuova Sabatini: 33 Mld€ (per il periodo 2018-2028 il totale è di 330)
    • Fondo Garanzia: 823 Mld€ (per il periodo 2018-2028 il totale è di 823); questo stanziamento consentirà l’accesso delle Pmi a ca. 20 mld di credito aggiuntivo
  • Piano straordinario Made in Italy: 130 Mld€ (per il periodo 2018-2028 il totale è di 230)
  • Potenziare gli investimenti in capitale umano:
    • Fondo per il capitale immateriale: 5 Mld€ (per il periodo 2018-2028 il totale è di 255)
    • Istituti Tecnici superiori: 10 Mld€ (per il periodo 2018-2028 il totale è di 95).

Azioni per il capitale umano e le competenze: credito di imposta al 40% per le aziende che investono in formazione dei lavoratori sulle tecnologie 4.0 con una stima di 250 milioni di incentivi; 95 milioni per raddoppiare nel triennio il numero attuale di studenti degli Istituti tecnici superiori.

L’istituzione del Fondo per il Capitale Immateriale prevede una dotazione di 255 milioni per finanziare progetti di ricerca e innovazione

Il totale del Piano Impresa 4.0 per il periodo 2018-2028 ammonta a 9,8 mld euro di risorse, relative a misure operative con effetti di cassa nell’anno o pluriennali, senza comprendere le misure strutturali o pluriennali finanziate in Legge di Bilancio 2017, come Credito di Imposta Ricerca e Sviluppo valido fino al 2020 e le agevolazioni strutturali a supporto degli investimenti in StartUp.

Il Piano rileva che “le 10 professioni oggi più richieste dal mercato non esistevano fino a 10 anni fa” e che “l’occupazione crescerà nei paesi che hanno investito sulle competenze digitali e si ridurrà in quelli che non le hanno acquisite in maniera adeguata”. Per contrastare il gap del nostro Paese con gli altri stati europei, il Piano prevede di formare 20mila studenti ITS entro il 2020 e di colmare il gap di competenze di chi lavora per proteggere e rafforzare l’occupazione (40% credito di imposta sul costo del personale impiegato in corsi di formazione 4.0; contributo max per impresa pari a 300mila euro/anno).

Gli ambiti della formazione 4.0: vendita e marketing, informatica, tecniche e tecnologie di produzione (robot collaborativi, manifattura additiva, realtà aumentata, simulazione, integrazioni digitali, industrial internet, cloud, cyber-secutity, big data-analytics).

Buona lettura!