A quale livello di vita ci porterà il 2017?

Si sa che le previsioni sono sempre difficili, e devono passare il vaglio dell’affidabilità.

In particolare, per quanto concerne lo sviluppo del nostro sistema di vita, è facile lasciarsi trascinare dall’entusiasmo e immaginare un trend positivo, continuo e di entità rilevante. Ma i trend possono avere anche un brusco rallentamento o addirittura un’inversione.

Siamo convinti di essere alle porte di una grande rivoluzione della vita reale nel campo informatico e internet e smartphone. Ma secondo Robert J.Gordon (macroeconomista e storico della economia) l’impatto maggiore della rivoluzione informatica c’è già stato. E:

  • anche se le misurazioni ufficiali della crescita economica sottovalutassero la portata reale del progresso futuro, non tenendo conto della reale misura dei benefici economici che saranno ottenuti, va tenuto presente che questo errore c’è sempre stato e forse lo è stato di portata anche maggiore. Per cui, una tale considerazione non modificherebbe, in termini previsionali, la conclusione che l’impatto maggiore sia già avvenuto;
  • anche ammettendo di essere in procinto di assistere a un cambiamento realmente rivoluzionario, probabilmente con l’intelligenza artificiale, o in qualche campo biologico, o con nuove tecnologie informatiche e telecomunicazioni, tale cambiamento non potrà essere comunque all’altezza di quello avvenuto fra gli anni 1870 e il 1970 con l’elettricità, i sistemi igienico-sanitari urbani, la chimica, la farmaceutica, il motore a combustione interna e la comunicazione moderna.

Ma se Gordon prevede una stagnazione del tenore di vita, per contro:

  • Avanade (fornitore di servizi digital cloud innovativi, soluzioni di business e di experience design) formula per il 2017 previsioni tecnologiche di sviluppo per:
    • applicazioni e piattaforme per migliorare le interazioni con la forza lavoro, clienti e partner:  sono le tecnologie di realtà aumentata (AR), virtuale (VR) e mista (MR), che aumentano l’esperienza umana. (Esempio di AR: l’operatore che viene guidato visivamente passo-passo nell’operazione di riparazione o installazione, in modo da aumentare la produttività e ridurre i rischi);
    • il design thinking, che visualizza prima l’esperienza finale e poi utilizza le tecnologie per realizzare quella visione, in un coinvolgimento continuo uomo-macchina;
    • il passaggio da un focus sull’acquisizione dei dati alla intelligence dei dati: il che significa intelligenza artificiale applicata e apprendimento automatico.

Tutto questo implicherà nuove complessità etiche, da risolvere per salvaguardare la fiducia e le aspettative di clienti e dipendenti (link).

  • Il rapporto EP Vantage Pharma & Biotech elenca le prospettive del mondo del farmaco per il prossimo anno, nonostante ritenga che siano tempi difficili per l’innovazione (ci si aspetta che la produttività della ricerca e sviluppo potrebbero segnare il passo): questa dovrebbe riguardare, oltre i settori oncologico e cardiovascolare, l’uso di tecniche CART-T di chimeric antigen receptor (per il linfoma aggressivo e refrattario) CRISPR-Cas 9 di gene editing (link).
  • STAMPA 3d (link) prevede un boom per la tecnologia della stampa 3D e 3DHSS (stampa ad alta velocità). Questo consentirebbe la rapida realizzazione di parti multiple tramite un processo di sinterizzazione, una tecnologia che combina il processo di fusione della polvere letto con la tecnologia a getto d’inchiostro.
  • E se l’obiettivo primario del Retail è stato per anni la massimizzazione delle vendite (link) con creazione di store e l’e-commerce, avendo il nuovo  approccio digitale e mobile-first dei consumatori modificato il loro comportamento, negozi e brand devono rispondere con la creazione di nuovi prodotti, servizi ed esperienze, tecnologie nel proprio front-end. Ecco le aree di investimento: pagamenti innovativi, attività e sistemi di Accettazione couponing e Loyalty, casse evolute, applicazioni per la Realtà aumentata, vetrine intelligenti e indoor positioning, monitoraggio clienti in store, Intelligent Transportation Systems, sistemi di tracciamento tramite RFID.

Si tratterà di innovazioni di portata diversa da quella del periodo citato da Gordon, ma resta comunque un rilevante passo avanti nella tecnologia e nelle relazioni umane. Ciò non di meno, per il futuro il macroeconomista prevede una “stagnazione” del tenore di vita.

Buona lettura!

Da: “Il sole 24 ore” del  27 dicembre 2016, estratto da pag. 1.20. Titolo originale: “Il progresso ideale e la vita reale: scenari 2017”,  a firma: Paul Krugman (link).

Le chiavi dell’Efficienza e del Mercato

Quali sono i fattori chiave per risultare competitivi sul mercato globale? Come condurre una ristrutturazione organizzativa in azienda? Domande difficili alle quali proponiamo una risposta che vuole sintetizzare due articoli apparentemente distanti dal punto di vista del contenuto (almeno, a giudicare dai titoli), ma in effetti quasi complementari.

Il primo è relativo a una intervista a Marco Eccheli, director di AlixPartners: il secondo è di Dario Di Vico (giornalista, profondo conoscitore del mondo economico e sociale).

Quali sono le riflessioni che li accomunano? Risposta: per essere competitivi si evidenzia:

  • La necessità di una analisi e integrazione operativa di tutti i soggetti coinvolti nella filiera: cliente finale – azienda produttrice (a sua volta strettamente integrata con i suoi fornitori) – sistema distributivo
  • Processi lean aventi una struttura organizzativa piatta, ovvero poco gerarchizzata, in modo che il flusso decisionale e operativo risulti flessibile e veloce
  • Possibilmente, processi trainati (pull) dalla richiesta del cliente, per produrre solo ciò che viene effettivamente richiesto dal mercato, senza fare magazzino
  • Personale formato per essere intercambiabile nei ruoli operativi.

Per risultare competitivi sul mercato globale, osserva Marco Eccheli, l’innovazione non può essere limitata al solo prodotto, ma deve riguardare la ricerca dell’efficienza di tutta l’organizzazione aziendale, compresa la sua estensione a monte (con la selezione e il coinvolgimento dei fornitori) e a valle (con il processo di distribuzione e di comunicazione con i Clienti, in particolare quello che attiene la comprensione delle loro effettive attese). È fondamentale la capacità di liberare risorse per trasferirle all’innovazione veloce del sistema produttivo e alla sua efficienza, alla riduzione della complessità del prodotto, perché allunga i tempi di produzione, aumenta i costi e riduce l’affidabilità.

Si aggiungono alcune riflessioni sul problema della molteplicità dell’offerta, che evidentemente può interferire con la semplificazione e lo snellimento dei processi. Per coprire tutta la gamma di attese occorre:

  • Saper distinguere fra trend del mercato di breve e lungo periodo
  • Segmentare opportunamente i consumatori, pure per una stessa tipologia di attese rispondendo anche a quelle delle nicchie di consumatori perché sono alla ricerca di qualcosa da sperimentare
  • Lavorare sul Brand oltre che sul prodotto
  • Aiutare i propri Clienti a individuare le attese effettive del loro mercato.

In fine, occorre organizzare la propia supply chain e la distribuzione del proprio prodotto a livello globale, progettare una propria scelta strategica di approccio al mercato valutando le diverse opportunità di partnership con altri produttori, joint venture, acquisizioni, eccetera.

Il sostegno del digitale risulterà allora molto utile per:

  • La raccolta dei dati fondamentali (strumenti di text analytics per la segmentazione, modelli predittivi per prevenire un eventuale divario fra domanda e offerta, eccetera)
  • L’ottimizzazione dei modelli di pagamento, inventory management ed e-commerce
  • L’integrazione di tutta la catena fornitori-produttori-clienti.

Si tratta di una vera e propria ristrutturazione organizzativa aziendale che deve costituire una scelta continuativa. Per diventare più snelli, occorre combattere ogni forma di spreco, il che presuppone che ogni operatore in azienda operi in un rapporto cliente-fornitore interno, cioè che:

  • Consideri chi sta a valle della propria posizione di lavoro come un cliente dell’azienda (in effetti è il cliente del suo operato): pertanto, deve conoscere e rispondere alle sue attese per quanto riguardo il risultato del lavoro su cui è impegnato
  • Consideri chi sta a monte un fornitore e, pertanto, deve fornirgli i requisiti di quanto vuole ricevere, e pretendere il loro rispetto.

Come si vede, in quest’ottica:

  • Si sgretola la tradizionale suddivisione del lavoro in lavoro dipendente e autonomo, e prevarrà quest’ultimo
  • Lo snellimento del flusso del lavoro comporterà uno snellimento della struttura gerarchica e, di conseguenza, la riduzione delle posizioni di lavoro intermedie

per cui, nel prossimo futuro, è prevedibile che l’incremento occupazionale verrà non dal manifatturiero ma dall’area dei servizi, in particolare da quelli a elevato valore aggiunto, e dall’auto-imprenditorialità piuttosto che dal lavoro dipendente.

Buona lettura!

Da: “Food” del  01 dicembre 2016, estratto da pag. 30,31,32. Titolo originale: “La via per innovare e diventare competitivi”,  A colloquio con Marco Eccheli, director di AlixPartners, consulenza strategica.

Da: “Corriere della Sera: dossier ” del  22 dicembre 2016, estratto da pag. 17. Titolo originale: “Lavoro: l’ascesa del nuovo terziario e degli autoimprenditori. La scommessa: trovare forme eque nella flessibilità”  a firma: Dario Di Vico.

Formazione X la Persona

L’evoluzione straordinaria della tecnologia con la quale stiamo convivendo sta evidenziando i limiti dei modelli e valori sui quali sinora siamo stati formati, il che impone una riprogettazione urgente dei processi educativi e formativi, un adeguamento dei processi politici e scioculturali, sia a livello personale che di comunità.

Questa riflessione si accompagna a un’altra: Piero Domenici, nell’articolo citato a fondo pagina, annota che “il rischio in questa società ipercomplessa è che ci si concentri esclusivamente sulla dimensione tecnologica e applicativa dei problemi e si trascurino i riflessi che questa ha sulle persone, sul sistema relazionale e sul contesto educativo e culturale.

Pertanto, il focus della formazione va spostato sulla educazione critica alla complessità e alla responsabilità, sia a livello di individuo che della società in cui questo si muove. Non ci si può limitare alla visione della “educazione digitale” (sia pure nel senso più esteso di questi due termini). Occorre andare oltre il saper fare, entrare nel campo del rapporto educazione-cittadinanza, ricomporre cioè il divario fra l’umano e il tecnologico, sì che la “macchina” includa e non escluda l’uomo, le competenze non escludano le conoscenze, la cultura scientifica non escluda quella umanistica.

Il tema della necessità di aggiornare il modello della formazione lo ritroviamo in un altro articolo (citazione a fondo pagina) che prende spunto dalla revisione del modello di istruzione in Finlandia: l’autore rileva come questo modello abbia spostato il perno su “un apprendimento basato sui problemi, guidando gli studenti ad affrontare la questione con i saperi delle singole materie”. Agli studenti viene insegnato come affrontare un progetto: la didattica viene svolta attorno a problemi reali e il metodo per affrontarli (Monica Guerra del Dipartimento di Scienze umane, Università di Milano Bicocca) è quello di “farsi buone domande e ricostruire risposte corrette”, il che vuol dire affrontare i problemi con flessibilità, ricorrendo a competenze trasversali alle varie materie tradizionali, che diventano unicamente contenitori di strumenti di analisi.

Un buon Coach conosce come la progettualità individuale non sia solo azione, ma apprendimento, visione complessiva della propria vita, affinché l’evoluzione professionale abbracci costantemente la crescita personale in perfetto stile egologico.

Buona lettura!

Da: “Il sole 24 ore” del  11 dicembre 2016, estratto da pag. 12. Titolo originale: “Educare alla cultura della complessità”  a firma: Piero Domenici

Da: “Il sole 24 ore” del  11 dicembre 2016, estratto da pag. 12. Titolo originale: “Il dissolvimento delle materie”  a firma: P.Sol.