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Legge di bilancio 2018: Previsioni e conferme sulle agevolazioni

Attenti alle novità che riguardano le StartUp e alle evoluzioni delle strategie di impresa e dei relativi fattori chiave della sua attuazione, segnaliamo quanto abbiamo letto sulla stampa nel merito degli investimenti per il Piano Industria 4.0.

Vediamo le singole voci.

  • Acquisti agevolati

Incentivo sui beni digitali (iperammortamento): prorogato con aliquota al 250% e possibilità di consegne al 2019; l’aliquota del bonus fiscale sulle macchine utensili tradizionali (superammortamento) scende invece al 130%, consegna 30 giugno 2019 (acconto al 20% da versare entro il 2017). Disposti maggiori fondi anche per l’acquisto di macchinari (Nuova Sabbatini), con un quota del 30%.

  • Formazione

Credito d’imposta 2018-2020 sui costi collegati alla formazione del personale in attività 4.0.

Sembra sarà concessa una nuova agevolazione fiscale del 50% per spese sino a 1 milione di euro, ma limitatamente al solo costo aziendale del personale dipendente e per il periodo in cui è impegnato nella formazione. Occorre attendere la pubblicazione del testo finale per avere una conferma.

  • Fondo per la crescita delle imprese del Sud e rifinanziamento del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Anche in questo caso, occorre attendere la pubblicazione del testo finale per avere una conferma.

  • Incentivi fiscali

Agevolazione per l’acquisto di macchine utensili tradizionali (superammortamento) sarà esteso agli investimenti effettuati nel 2018, sino al 30 giugno 2019 per le consegne, purchè sia stato versato un acconto di almeno il 20% entro il 2017 (sembra con esclusione i veicoli usati come beni strumentali). Per l’acquisto di beni funzionali alla digitalizzazione dei processi produttivi (iperammortamento) resta l’aliquota al 250% per gli acquisti effettuati nel 2018, con la possibilità di versare solo un acconto del 20% e attendere la consegna entro una data ancora in discussione (settembre o fine 2019). Per i software l’aliquota resta al 140%, sempre purchè sia stato effettuato anche un investimento valido ai fini dell’iperammortamento.

Per la Nuova Sabbatini è previsto un rifinanziamento per l’acquisto di macchinari industriali, con una quota per “industry 4.0”.

  • Fondo per la crescita delle Pmi del Sud

L’inserimento è stato confermato e conterrà un aumento delle risorse destinate al credito d’imposta.

In fine, come noto, Smart&Start è uno strumento di supporto delle StartUp innovative, che ora semplifica anche le procedure di erogazione di finanziamenti agevolati.

Il “Sole 24 ore” segnala che al fine di rispondere alla necessità delle StatUp innovative di molta liquidità, è uscita ora una disposizione che semplifica l’accesso ai finanziamenti, consentendo anticipi per i titoli di spesa non quietanzati. A Invitalia è stato affidato il compito di gestire questo provvedimento.

Il limite massimo di età delle imprese per accedere ai benefici sale da 48 a 60 mesi e il beneficio riguarda anche le StartUp avviate da 5 anni. Non solo: ”L’erogazione del finanziamento agevolato avviene su richiesta dell’impresa beneficiaria in non più di cinque stati di avanzamento lavori; l’erogazione della quota di agevolazione può avvenire altresì sulla base di titoli di spesa non quietanziati, il cui pagamento deve essere dimostrato in ogni caso entro 45 giorni decorrenti dalla data di accreditamento delle relative agevolazioni”.

Le agevolazioni possono essere richieste in una unica soluzione, purchè vengano presentate fatture e attestazioni dell’effettivo pagamento; se supportata da fideiussione, inoltre, è possibile ancora richiedere l’erogazione della prima quota di agevolazione, purchè non superi il massimo del 25% dell’importo totale dell’investimento ammesso ai benefici.

Sono ammessi ai finanziamenti anche gli investimenti in marketing e webmarketing; le coperture comprendono impianti, macchinari, attrezzature tecnologiche, hardware e software, certificazioni, know how, conoscenze tecniche, brevetti, licenze e marchi.

Infine, una semplificazione amministrativa per i team di persone: l’iscrizione al Registro delle StatUp innovative non va più dimostrata alla firma del contratto, ma alla richiesta della prima erogazione delle agevolazioni.

Sarà una circolare del Mise ad attuare le modifiche.

 

Da: Il sole 24 ore, del 17 ottobre 2017, estratto da pag.6, “Innovazione, cambiano gli incentivi”, a firma Carmine Fotina.

Da: Il sole 24 ore, del 20 ottobre 2017, estratto da pag.32, “Fondi più accessibili per “Smart&Start”: anticipi senza fatture”, a firma Flavia Landolfi.

StartUp: piccole curiosità per chi comincia

Riportiamo in sintesi numerose curiosità per chi si sta iniziando a interessarsi al mondo delle StartUp. Ogni capitolo una curiosità!

Incubatori, competence centers, coworking e fablab: cosa e dove sono?

Per chi non ha ormai familiarità con il mondo delle StartUp e cerca di farsene una idea attraverso la stampa, ecco un piccolo dizionario di alcuni termini ricorrenti.

È la condivisione di spazi, idee, competenze e strumenti a costituire il denominatore comune a incubatori, competence centers, coworking e fablab.

Incubatori e acceleratori di impresa (oggi circa una centinaio) sono le realtà che seguono le StartUp in fase di costituzione ed avviamento; poi, definito business plan e strategie, le aiutano nella ricerca degli investitori. I più noti sono H-Farm Seed Ventures, H-camp, PoliHub, l’incubatore del Politecnico di Milano,Techpeaks, Luiss Enalbs, StartItalia, Working Capital, Barcamper. Il modello dei parchi scientifici e tecnologici, invece, aggregano aziende e infrastrutture (i “cluster”, ad esempio Vega) per la ricerca e sviluppo nei settori: tech, agroalimentare, sostenibilità e biotech.

Il coworking, come dice la parola, è una forma di aggregazione di uno spazio di lavoro per freelancer di vari settori, onde consentire la fruizione di servizi comuni ed avere la possibilità di contatti con altri che operano in settori affini. Sono circa 300 in Italia (la maggior concentrazione sempre al Nord); i più noti sono Talent Garden, Impact Hub e Copernico.

Poi c’è il mondo dei makers (artigiani digitali) e dei fablab: si tratta di “laboratori di fabbricazione digitale su piccola scala”, in grado di produrre potenzialmente quanto normalmente non viene prodotto a livello industriale. In Italia i più noti sono a Torino, Milano e Roma.

Cosa serve a una StartUp?

Riportiamo quanto asserisce Emanuela Zaccone, startupper e imprenditrice, circa l’esperienza di fare StartUp:

  • la dedizione alla StartUp è fondamentale, perché non si tratta di un hobby
  • è necessario un elevato grado di maturità e una organizzazione ferrea
  • la “visibilità” non si ottiene partecipando a tutti gli eventi, ma a quelli di elevato livello e di prestigio: informarsi, pertanto, sui partecipanti
  • i social media costituiscono un ottimo veicolo di networking e di costruzione della reputazione, ma occorre imparare ad usarli bene
  • le StartUp sono luoghi di apprendimento. Poiché crescono e cambiano rapidamente, se necessario occorre imparare a cambiare strategie e modelli di business
  • massima attenzione al feedback degli utenti perché costituiscono la “bussola” imprenditoriale
  • occorre conoscere e studiare l’ecosistema.

Come cambiano i criteri di valutazione delle StartUp?

I Venture Capital stanno cambiando i criteri di valutazione dei potenziali investimenti:

  • dalla valutazione di chi sono i fondatori dell’azienda, la loro formazione, le iniziative in cui sono già stati coinvolti e le loro referenze
  • all’idea di business, ma, prima ancora, a chi sono i fondatori/il team alla guida del progetto, soprattutto nel caso di StartUp giovani e in ambito IT.

Del team guida si valutano in particolare, in ordine decrescente, la capacità e l’esperienza nel settore, quindi anche passione, capacità di lavorare in gruppo ed esperienza imprenditoriale.

La ricerca: ”How Do Venture Capitalists Make Decisions?” di Paul A.Gompers et al. (National Bureau of Economic Research working paper) ha analizzato anche le modalità con cui i Venture Capitalist reperiscono le operazioni interessanti e come gestiscono e supportano i fondatori dopo l’investimento. Ebbene, risulta che i VC prendono in considerazione in particolare il modo con cui il gruppo dirigente valuta in fase retrospettiva i risultati del loro investimento. Insomma, la capacità del gruppo dirigente è la variabile decisiva.

E le agevolazioni fiscali?

Il suggerimento: esaminare con attenzione bonus, misure fiscali, finanziarie e intrecci possibili.

“Le 6745 aziende iscritte nel Registro sono in crescita del 6% con 35mila addetti”: così recita l’apertura dell’articolo citato a fondo pagina. Poi:” Fino a 600mila euro di risparmi cumulando le misure”.

Le agevolazioni pensate o adattabili alle StartUp innovative con l’ultima legge di Bilancio salgono a 28 e i bonus fiscali a una decina, non tutti noti agli startupper: ma attenzione, perché occorre conoscere a fondo norme e cumulabilità tra gli incentivi per non incorrere in problemi fiscali. In realtà, occorre una consulenza fiscale qualificata per districarsi fra i requisiti necessari. Benefici, come patent box o crediti di imposta, sono riservati solo ad alcune tipologie di attività, e divieti, come la distribuzione degli utili, secondo il tipo di operazione con la quale è nata l’azienda, costituiscono un percorso a ostacoli quando si voglia massimizzare i risparmi.

Il quotidiano richiamato aiuta a prendere atto delle disposizioni nel merito e riporta, in coda all’articolo:

  • l’elenco delle 28 agevolazioni a disposizione delle StartUp innovative
  • quello delle misure fiscali, finanziarie e delle facilitazioni

e riassume in un utile schema gli intrecci possibili tra i bonus.

Un tentativo di bilancio sull’efficacia degli strumenti è previsto per il 13 febbraio sullo StartUp Act italiano 2016, a cura di MISE e I.Venture Group.

Il potenziamento al 30% dell’incentivo per gli investimenti del 2016 ha fatto affluire capitali in ingresso e, secondo l’Osservatori oStartup hitech del Politecnico di Milano, l’equity investito in StartUp lo scorso anno è aumentato del 24% rispetto al 2015, anche se modesto rispetto ai dati di altre realtà UE.

Se avete desiderio di approfondimentinon esitate a contattarci!

Buona lettura.

Da: Affari &Finanza, del 13 febbraio 2017, pag.8,9, “Acceleratori e fblab, così si crea il futuro” a firma Sara D’Agati.

Da: “Millionaire” del 1 febbraio 2017 “Le 7 cose che ho imparato facendo startup” pag.97

Da: Harward Business Review, del 9 febbraio 2017, “Venture Capital: scommettete sui fantini, non sui cavalli” articolo non firmato

Da: Il sole 24 ore, del 6 febbraio 2017, titolo: “StartUp innovative: dal personale alle tasse: slalom tra 28 incentivi” a firma Michela Finizio e Gabriele Sepio

PMI: incentivi, super-ammortamento e tanto altro!

Desideriamo porre l’attenzione alle agevolazioni previste per le PMI.

Tra i numerosi articoli apparsi in quesi giorni sui giornali, riprendiamo in particolare quanto apparso su ItaliaOggiSette (articolo citato a fondo pagina) che, prendendo in considerazione il Piano Industria 4.0, ha fatto alcune simulazioni relative agli incentivi ottenibili da iper e super-ammortamento, Patent box, Credito d’imposta alla R&S, incentivi per Pmi innovative e Sabatini, che consente di erogare il finanziamento prima della realizzazione dell’investimento.

Per inciso, segnaliamo che nell’articolo richiamato vengono chiariti i termini di iper e superammortamento, patent box, credito d’imposta R&D, detrazioni per StartUp e Pmi innovative relative agli investimenti, crowdfunding, nuova Sabatini.

Una Pmi che faccia investimenti per l’acquisto di un capannone  per 300mila euro, macchinari per 1milione di euro, software per 100mila euro, attività di R&D per 200mila euro (se la si valorizza con il Patent Box) può:

  • ottenere il capitale necessario a pagare l’investimento relativo a macchinari e software tramite il finanziamento Sabatini (1,1 milioni di euro)
  • avere liquidità per coprire l’intero investimento prima di iniziare a spendere il primo euro
  • ottimizzare il progetto dal punto di vista delle agevolazioni.

La finanziabilità dell’investimento è facilitato da Mediocredito centrale, che garantisce sino all’80% del finanziamento.

Quanto al capannone, il finanziamento può arrivare, oltre che dal mutuo tradizionale, anche da risorse on-line tramite crowdfunding (ora esteso a tutte le Pmi).

Se l’impresa è una Pmi, i sottoscrittori del capitale se sono:

  • persone fisiche, possono ottenere il 30% di detrazione Irpef,
  • persone giuridiche di pari valore, possono ottenere una deduzione Ires.

L’impresa può inoltre avere i contributi in conto interesse fino al 3,57% annuo (vedi la Sabatini), veri e propri contributi a fondo perso (oggi molte imprese ottengono dalle banche tassi che vanno dallo 0,9% al 1,7%). L’alternativa alla rinuncia di tali rimborsi,  è che l’impresa può richiedere altri contributi a fondo perduto (dal 20% per una Pmi del centro-nord al 45% di una del sud). Senza dimenticare la possibilità di cumulo per la nuova Sabatini, aiuto di stato, agevolazioni come iper e super ammortamento. Tale incentivo consente di recuperare in 5 anni 600mila euro di Ires. “Al normale ammortamento che consente un risparmio Ires del 24% (annota l’autore dell’articolo), si somma un ritorno aggiuntivo del 36% , determinato dal super ammortamento del 150% sui macchinari. A questo l’impresa può sommare il 24% su 100mila euro di software, che ha un contributo aggiuntivo del 9,6% tramite il superammortamento”. Il tutto, senza considerare che i macchinari possono essere poi utilizzati anche per altri progetti di R&D con ulteriori vantaggi relativi alla spesatura del tempo macchina; l’autore dell’articolo fa un esempio numerico al riguardo e riporta le agevolazioni utilizzabili grazie al Piano industria 4.0, di strumenti utilizzabili contemporaneamente.

Lo stesso quotidiano , sempre riprendendo la legge di Bilancio 2017, illustra gli aggiornamenti relativi:

  • alle agevolazioni di carattere tributario per StartUp e Pmi innovative
  • al limite massimo di investimento consentito, relativamente al periodo sul quale calcolare la detrazione d’imposta
  • all’aliquota del 30% e al limite massimo di investimenti
  • alla disciplina dell’holding period (termine minimo di mantenimento dell’investimento agevolato).

Buona lettura!

Da: Italia Oggi, del 13 febbraio 2017, pag.12, “Sì agli investimenti a costo zero” a firma Roberto Lenzi.

Da: Italia Oggi, del 13 febbraio 2017, pag.4, “Pmi innovative, agevolazioni permanenti” articolo non firmato.