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Investire in StartUp? Ecco il convegno che fa per voi!

Il prossimo 15 Marzo, presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, il Gruppo StartUp e PMI Innovative dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Reggio Emilia affronterà un tema di grande attualità, ovvero l’investimento e l’ingresso di nuovi soci nel capitale di nuove imprese alla luce del Decreto Crescita 2.0 ed Investment Compact.

L’iniziativa ha la finalità di illustrare ai partecipanti gli strumenti di finanziamento per StartUppers e Founders, con particolare riferimento ai profili fiscali e alla documentazione contrattuale a supporto del processo di investimento.

Il seminario è rivolto ad imprenditori, commercialisti, consulenti e aspiranti imprenditori e investitori interessati ad approfondire gli aspetti dell’investimento nel capitale di rischio di imprese StartUp e PMI innovative. Vi invitiamo ad approfondire al seguente link

Business Athtletics, nella persona del Founder Emilio A. Manzotti, presenterà un Case History e proporrà la propria testimonianza: è una eccellente occasione per conoscerci!

 

 

 

Sport e Startup: al via Wylab, e presto un bando da 80m€

È nato un incubatore dedicato alle startup sportive! A Chiavari, grazie all’impegno degli imprenditori presenti sul territorio, del Presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, e di Virtus Entella.

Si tratta del primo sports tech business incubator in Italia, uno spazio di 1500 metri in coworking che accoglierà i professionisti del digitale e le startup dedicate allo sviluppo di idee innovative che apportino servizi al mondo dello sport.

Per gli approfondimenti vi invitiamo a leggere l’articolo apparso sul Sole 24 Ore di oggi, 5 Febbraio 2016, a cura di Raoul de Forcade.

E intanto… Milano si muove: la Regione annuncia che in primavera verrà aperto un bando di 80 milioni di euro caratterizzato da un mix a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per ogni tipologia di startup: approfondimenti su Avvenire di oggi, 5 Febbraio 2016, a cura di Carlo Guerrini.

Stay tuned on Business Athletics!

Start-up e Internazionalizzazione

Il riferimento serio è al Corriere della Sera e all’articolo di Edoardo Segantini (link a fondo pagina), quello divertente è all’ultimo film di Zalone.

Cosa li accomuna: il posto fisso!

Ebbene: Segantini esprime chiaramente il proprio punto di vista sul fatto che gli italiani (lui si riferisce, in modo particolare, alla piazza di Milano)  sono pronti a un grande cambiamento: “In questa città i giovani che fondano nuove aziende, hanno voglia di fare, vanno a lavorare all’estero, insomma che si mettono alla prova non sono «culturalmente» diversi dai loro coetanei che vivono a Londra, Parigi, Barcellona o Amsterdam”, così come chiarisce senza mezzi termini i motivi per cui una neo-impresa ha difficoltà a diventare grande: “Il nostro limite dipende, molto di più, da un sistema finanziario che, pur non privo di gente in gamba, nel suo insieme e per dimensioni non è neppure paragonabile a quello inglese. E questa è la ragione che spinge i più audaci tra gli aspiranti imprenditori, dopo aver racimolato due o trecentomila euro in patria ai primi round di finanziamento, ad espatriare verso altri lidi alla ricerca di capitali più coraggiosi e abbondanti.

E Zalone? Chi ha visto il film assiste a una disperata difesa del posto fisso per poi capitolare – solo alla fine – in nome… dell’amore. Già, ci vuole l’amore perché il protagonista abbandoni una storia professionale e una cultura familiare dalla quale non potrebbe mai autonomamente prendere le distanze.

La realtà secondo me? Mi trovo frequentemente a fare coaching a startupper che hanno una bella idea ma non sanno come realizzarla: le strutture, mi spiace dirlo, sono poche – e quelle che ci sono faticano a dare un supporto operativo a chi si cimenta per la prima volta con un obiettivo così importante come avviare una propria impresa. E i soldi? Diventano quasi sempre l’elemento centrale perché sono la prova del 9 per chi deve fare quadrare i conti tra le proprie ambizioni e lo stipendio da portare a casa. Dice Zalone riferendosi a chi ha perso il posto fisso: “condannato alla partita iva”.

Abbiamo un bel po’ di strada da fare, ma ciò che è davvero bello è che già in tantissimi abbiamo varcato la soglia di casa. In così tanti, mi piace pensare che a chi cerca aiuto verrà dato aiuto.

(rif. articolo Corriere della Sera: http://archiviostorico.corriere.it/2016/gennaio/23/idea_una_citta_internazionale_co_0_20160123_00a621ea-c19a-11e5-b65b-7dd022ab4cbe.shtml?refresh_ce-cp).