Ti senti uno startupper?

Lavoro accanto a imprenditori e azionisti, e oggi mi perfeziono per sostenere questi stessi imprenditori nei loro progetti di crescita: è abbastanza naturale appassionarsi alla nascita e allo sviluppo di idee che prendano la forma di progetti, di nuove imprese, di iniziative orientate a dare il proprio contributo alla comunità.

Per questo motivo io stesso ho dato vita alla mia startup!

Ho provato a immaginare uno studente, un impiegato, una mamma: cosa li può spingere ad affrontare la complessa idea della nascita di una nuova impresa?
Indagini di mercato, business plan, strategie di comunicazione e vendita, conti economici, sono basi fondamentali su cui si costruisce il successo di una impresa eppure… vi sembrerà strano, ma non si parte da qui!

Uno startupper parte da un desiderio, una speranza di felicità, a volte una necessità!
Quella di realizzare qualcosa per sé, talvolta per qualcun altro. E’ mosso da quella passione che gli fa mettere da parte la paura e lo invoglia a documentarsi per imparare, a condividere la sua idea per accogliere consigli e poter lavorare insieme ad altri generatori di idee e quindi di soluzioni, a prendersi delle responsabilità, e soprattutto a ricercare (non temere) il cambiamento.

Ho letto un articolo che parla di una piccola imprenditrice statunitense (ma poco importa la nazionalità) Hailey’s Harvest di 9 anni. Vi incuriosirà visitare la su pagina Facebook, ma ancora di più vi porterà a chiedervi se è il pensiero del profitto o davvero altro che rende le persone capaci di costruire qualcosa di veramente nuovo.

Hailey sente il bisogno di aiutare gli homeless e coltiva per loro un orto che arriverà a produrre entro il 2015 circa 100 kg di cibo, ha il progetto di creare per loro degli alloggi dotati di pannelli solari, isolati da jeans riciclati e con connessione internet per agevolarli nel trovare un lavoro, e ha lanciato una campagna di crowdfunding GoFundMe per raccogliere fondi utili all’acquisto di indumenti e prodotti per l’igiene personale.
Grazie alla semplice documentazione dell’evoluzione del suo progetto su Facebook, ha già raccolto 39mila dollari che corrisponde al triplo del suo obiettivo iniziale.

Hailey ha innescanto un cambiamento!
Ognuno di noi ne è potenzialmente capace, ognuno di noi è uno startupper.

Condividiamo le nostre idee, facciamole conoscere: #tidicolamiaidea

…e a Hailey il nostro… I Like - Button

Dublino “the best place to START”

Sì, a Dublino le tasse sulle Imprese sono basse (12,5%), eppure ciò che è veramente influente e vincente a Dublino oggi è il network di talenti che si è creato. Una rete, soprattutto di giovani, con una esplosiva voglia di realizzare nuove realtà. Semplicità positiva, chi sei e cosa hai da proporre sono le qualità vincenti a cui questo paese oggi da il massimo spazio e valore. E gli investitori non perdono l’occasione se si tratta di “roba forte”.
Oggi a Dublino tutto scorre veloce, eppure sino a pochi anni fa era un paese in declino. Si contano moltissimi esempi di start up di successo, capeggiate  dai “new dubliners”, anche di origine italiana.
 
Anche noi crediamo che l’Italia meriti una ripresa e che i suoi talenti debbano realizzarsi nel proprio paese.
Ma ancora di più crediamo che non importa in che paese ti trovi, prima di tutto “l’importante è iniziare!” e con Business Athletics non sei solo.

 Fonte pagina data articolo

L’innovazione in chiave 4.0 diventa realtà

Ancora una volta la creatività  come elemento fondamentale per creare nuove realtà, creatività applicata come principale leva per la nascita della nuova era Industriale 4.0. Creatività che genera nuove tecnologie smart ma soprattutto un nuovo modo di fare Impresa e di soddisfare l’attuale domanda di prodotti e servizi. In un periodo di recesso, studi del Policlinico ci lanciano un messaggio positivo e dichiarano la reale possibilità di invertire questa tendenza e recuperare efficienza e produttività nel settore manifatturiero.

L’articolo originale lo trovate qui