Sport e Startup: al via Wylab, e presto un bando da 80m€

È nato un incubatore dedicato alle startup sportive! A Chiavari, grazie all’impegno degli imprenditori presenti sul territorio, del Presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, e di Virtus Entella.

Si tratta del primo sports tech business incubator in Italia, uno spazio di 1500 metri in coworking che accoglierà i professionisti del digitale e le startup dedicate allo sviluppo di idee innovative che apportino servizi al mondo dello sport.

Per gli approfondimenti vi invitiamo a leggere l’articolo apparso sul Sole 24 Ore di oggi, 5 Febbraio 2016, a cura di Raoul de Forcade.

E intanto… Milano si muove: la Regione annuncia che in primavera verrà aperto un bando di 80 milioni di euro caratterizzato da un mix a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per ogni tipologia di startup: approfondimenti su Avvenire di oggi, 5 Febbraio 2016, a cura di Carlo Guerrini.

Stay tuned on Business Athletics!

Start-up e Internazionalizzazione

Il riferimento serio è al Corriere della Sera e all’articolo di Edoardo Segantini (link a fondo pagina), quello divertente è all’ultimo film di Zalone.

Cosa li accomuna: il posto fisso!

Ebbene: Segantini esprime chiaramente il proprio punto di vista sul fatto che gli italiani (lui si riferisce, in modo particolare, alla piazza di Milano)  sono pronti a un grande cambiamento: “In questa città i giovani che fondano nuove aziende, hanno voglia di fare, vanno a lavorare all’estero, insomma che si mettono alla prova non sono «culturalmente» diversi dai loro coetanei che vivono a Londra, Parigi, Barcellona o Amsterdam”, così come chiarisce senza mezzi termini i motivi per cui una neo-impresa ha difficoltà a diventare grande: “Il nostro limite dipende, molto di più, da un sistema finanziario che, pur non privo di gente in gamba, nel suo insieme e per dimensioni non è neppure paragonabile a quello inglese. E questa è la ragione che spinge i più audaci tra gli aspiranti imprenditori, dopo aver racimolato due o trecentomila euro in patria ai primi round di finanziamento, ad espatriare verso altri lidi alla ricerca di capitali più coraggiosi e abbondanti.

E Zalone? Chi ha visto il film assiste a una disperata difesa del posto fisso per poi capitolare – solo alla fine – in nome… dell’amore. Già, ci vuole l’amore perché il protagonista abbandoni una storia professionale e una cultura familiare dalla quale non potrebbe mai autonomamente prendere le distanze.

La realtà secondo me? Mi trovo frequentemente a fare coaching a startupper che hanno una bella idea ma non sanno come realizzarla: le strutture, mi spiace dirlo, sono poche – e quelle che ci sono faticano a dare un supporto operativo a chi si cimenta per la prima volta con un obiettivo così importante come avviare una propria impresa. E i soldi? Diventano quasi sempre l’elemento centrale perché sono la prova del 9 per chi deve fare quadrare i conti tra le proprie ambizioni e lo stipendio da portare a casa. Dice Zalone riferendosi a chi ha perso il posto fisso: “condannato alla partita iva”.

Abbiamo un bel po’ di strada da fare, ma ciò che è davvero bello è che già in tantissimi abbiamo varcato la soglia di casa. In così tanti, mi piace pensare che a chi cerca aiuto verrà dato aiuto.

(rif. articolo Corriere della Sera: http://archiviostorico.corriere.it/2016/gennaio/23/idea_una_citta_internazionale_co_0_20160123_00a621ea-c19a-11e5-b65b-7dd022ab4cbe.shtml?refresh_ce-cp).

Formazione e Start-up

È apparso su Italia Oggi del 18 gennaio un articolo davvero interessante (a cura di Filippo Grossi): Microsoft Italia lancia la prima edizione di Cto4Startup, un nuovo programma di formazione volto a plasmare i chief technology officer del futuro (http://www.italiaoggi.it/sololavoro/sololavoro_dett.asp?id=201601181059559176&titolo=Aiuto%20alle%20start-up).

Si tratta di 20 borse di studio che Microsoft offre a giovani provenienti da tutta Italia: l’intento è di tramettere le competenze tecniche e manageriali utili per formare professionalità in grado di guidare le scelte tecnologiche delle aziende italiane e soprattutto di aiutare le start-up nel proprio percorso di affermazione.

Nel bel articolo di Filippo Grossi troverete ulteriori dettagli relativi alla partecipazione all’iniziativa. Come Società di Business Coach siamo interessati a seguire iniziative come queste, a darvene informazione, e a entrare in contatto con gli studenti che parteciperanno al corso per costruire il network del futuro.