Formazione X la Persona

L’evoluzione straordinaria della tecnologia con la quale stiamo convivendo sta evidenziando i limiti dei modelli e valori sui quali sinora siamo stati formati, il che impone una riprogettazione urgente dei processi educativi e formativi, un adeguamento dei processi politici e scioculturali, sia a livello personale che di comunità.

Questa riflessione si accompagna a un’altra: Piero Domenici, nell’articolo citato a fondo pagina, annota che “il rischio in questa società ipercomplessa è che ci si concentri esclusivamente sulla dimensione tecnologica e applicativa dei problemi e si trascurino i riflessi che questa ha sulle persone, sul sistema relazionale e sul contesto educativo e culturale.

Pertanto, il focus della formazione va spostato sulla educazione critica alla complessità e alla responsabilità, sia a livello di individuo che della società in cui questo si muove. Non ci si può limitare alla visione della “educazione digitale” (sia pure nel senso più esteso di questi due termini). Occorre andare oltre il saper fare, entrare nel campo del rapporto educazione-cittadinanza, ricomporre cioè il divario fra l’umano e il tecnologico, sì che la “macchina” includa e non escluda l’uomo, le competenze non escludano le conoscenze, la cultura scientifica non escluda quella umanistica.

Il tema della necessità di aggiornare il modello della formazione lo ritroviamo in un altro articolo (citazione a fondo pagina) che prende spunto dalla revisione del modello di istruzione in Finlandia: l’autore rileva come questo modello abbia spostato il perno su “un apprendimento basato sui problemi, guidando gli studenti ad affrontare la questione con i saperi delle singole materie”. Agli studenti viene insegnato come affrontare un progetto: la didattica viene svolta attorno a problemi reali e il metodo per affrontarli (Monica Guerra del Dipartimento di Scienze umane, Università di Milano Bicocca) è quello di “farsi buone domande e ricostruire risposte corrette”, il che vuol dire affrontare i problemi con flessibilità, ricorrendo a competenze trasversali alle varie materie tradizionali, che diventano unicamente contenitori di strumenti di analisi.

Un buon Coach conosce come la progettualità individuale non sia solo azione, ma apprendimento, visione complessiva della propria vita, affinché l’evoluzione professionale abbracci costantemente la crescita personale in perfetto stile egologico.

Buona lettura!

Da: “Il sole 24 ore” del  11 dicembre 2016, estratto da pag. 12. Titolo originale: “Educare alla cultura della complessità”  a firma: Piero Domenici

Da: “Il sole 24 ore” del  11 dicembre 2016, estratto da pag. 12. Titolo originale: “Il dissolvimento delle materie”  a firma: P.Sol.

Chi aiuta le StartUp?

Sta sviluppandosi un nuovo modello di business: quello di prendere per mano le StartUp e aiutarle a svilupparsi, finanziandone l’attività attraverso denaro prelevato dal mercato, ad esempio dai cosiddetti Business Angels, singole persone che vogliono differenziare gli investimenti del proprio capitale.

È l’attività a cui si dedicano advisors e mentors, che della ricerca del “dove capitalizzare e accelerare” fanno, appunto, il loro modello di business.

Guido Pezzin, advisor per LVenture Group, dedito in particolare all’are di innovazione digitale, sintetizza affermando che occorre “scegliere una specifica area di mercato, assistere e supportare per un certo periodo il team che ha in carico lo sviluppo dell’idea/progetto e, se questa viene ritenuta vincente, capitalizzare la società per qualche migliaia di euro”.

Ci sono anche i Coach che organizzano incontri/sessioni in cui i giovani vengono invitati a presentate nuove idee, a definirne l’utilità, i possibili clienti e mercati, a ideare su queste basi il modello di una nuova azienda, a redigere un business plan per favorire l’investimento nella nuova Azienda creata. I Coach si affiancano a questi giovani anche per cercare finanziatori, come ad esempio venture capital che acquistino quote della società, o finanziamenti agevolati.

Poi, ci sono i “volontari delle startup”: generalmente, si tratta di ex-manager a disposizione gratuita di StartUp, per aiutarle con la loro esperienza. Un esempio: il Gruppo di Volontariato professionale di Manageritalia Milano per le Organizzazioni di Volontariato no profit.

In ogni caso, affiancare una StartUp nelle sue diverse fasi di evoluzione è un mestiere che richiede Competenza ed Esperienza: Business Athletics è al tuo fianco per aiutarti in questa corsa!

Da:”Affari e Finanza” del  28 novembre 2016, estratto da pag. 39 – Titolo originale: “I manager che aiutano le startup”  a firma: Patrizia Capua

Liberi professionisti: il vostro sogno è di essere imprenditori?

Vi segnaliamo che la Regione Lombardia apre la prima tranche di un bando di 16 milioni di euro non solo per le Mpmi della Regione (purchè iscritte nel Registro delle Imprese da non oltre 24 mesi), ma anche per i liberi professionisti, in attività da non oltre due anni, pure se appartenenti alle categorie di professioni sinora escluse dalla possibilità di accesso alle startup.

Nell’articolo del Corriere della Sera (link) troverete i requisiti necessari alla partecipazione: vi annotiamo i più rilevanti.

  • Iscrizione a un albo professionale in Lombardia o aderenti a una delle Associazioni presenti nell’elenco del Ministero dello Sviluppo Economico
  • Il progetto deve essere corredato da un Business Plan
  • le spese totali ammissibili: almeno 41.700 euro
  • la domanda deve essere relativa ad un progetto attuabile in 18 mesi.

La richiesta di contributo va trasmessa online attraverso il portale Siage della Regione entro il dicembre 2020 e il contributo regionale verrà erogato in due tranche. Esso coprirà:

  • il 60% delle spese sostenute (acquisto di beni, costi di eventuale personale, affitti e servizi di consulenza)
  • oppure sino al 65% se il progetto è caratterizzato da un elevato contenuto tecnologico o è presentato da under 35 o over 50 anni.

In ogni caso, il finanziamento minimo è di 25000 euro e quello massimo di 65000 euro, dei quali il 90% a rimborso e il 10% a fondo perduto.

L’opportunità merita attenzione perché strumento importante per chi intraprende un progetto di evoluzione professionale così ambizioso.

L’attività di Coaching di Business Athletics si affianca per sostenere il neo-imprenditore nello Sviluppo della propria Iniziativa di Impresa: ti aiutiamo a realizzare il tuo futuro!

Buona lettura.